Ricami di Pietra – premio Guggenheim Impresa e Cultura

21 Maggio 2018

Il progetto “Ricami di Pietra” nasce con l’obiettivo di sperimentare un’attività di collaborazione tra i malati psichici, il mondo del lavoro e l’arte, di valorizzare le risorse umane – e nello specifico quelle ritenute maggiormente improduttive, quali i malati di mente – e di avviare un rapporto osmotico con il territorio in cui l’azienda è inserita.

In questo obiettivo si inserisce “Detto Fatto”, il laboratorio di cucito del Dipartimento di Salute Mentale materano di cui fanno parte sei pazienti, due assistenti sociali, uno psichiatra e un’artista-scenografa, Danièle Sulewic, che coordina il progetto dal punto di vista artistico.
L’operazione inizia nell’ottobre del 2000 con la donazione, da parte di Calia Italia, al laboratorio di cucito “Detto Fatto” di materiali di scarto quali tessuti, pelli, cotone, cerniere, velcro e di una macchina da cucire, al fine di consentire ai pazienti di produrre in autonomia arazzi, cuscini e borse.

Un’iniziativa che gioca il suo intervento intorno alla metafora dello “scarto”.
Scarti materiali, quali i ritagli di pelle e tessuto che Calia ha messo a disposizione del laboratorio; “scarti” umani, gli utenti del DSM relegati ai margini di una società sempre più cosmopolita ma superficiale e disintegrata; scarti i luoghi, i Sassi, banditi inconsciamente dalla memoria collettiva materana perché sinonimo di una miseria storica tutta da dimenticare.
Due i risultati. Il primo, oggettivo: la realizzazione di splendidi oggetti, possibili complementi d’arredo come cuscini, arazzi, plaid che ben s’incontrano con i prodotti realizzati dagli artigiani che lavorano in azienda. Il secondo, meno tangibile: il recupero degli utenti del progetto attraverso la valorizzazione della loro parte sana.

“Scarti – afferma l’architetto Calia – che tornano a vivere grazie alla grande sensibilità di chi vive il disagio mentale. È il segno che quello che alcuni considerano inutile, da un altro punto di vista diventa importante, si trasforma. Scarti che diventano arazzi o borse. È un inno alla vita”. Con il passare del tempo il numero dei volontari che aderisce al progetto Ricami di Pietra aumenta e il laboratorio “Detto Fatto” si trasferisce dal DSM di Matera al reparto cucito dell’azienda, dove i pazienti-artisti seguiti dalle assistenti sociali, dallo psichiatra, dall’artista Danièle e dai volontari Calia realizzano numerosi prodotti con la tecnica del patchwork.

Il progetto si rivela ben presto un successo e porta alla realizzazione di arazzi che rappresentano i Sassi patrimonio dell’UNESCO, cuscini e plaid che vengono esposti nello stand Calia Italia durante il Salone del Mobile di Milano.

Grazie al progetto “Ricami di pietra” Calia Italia riceve il “Premio Guggenheim Impresa e Cultura Regione Veneto” «per la capacità di ribaltare, attraverso la creazione artistica, una condizione di marginalità sociale in stimolo di ricchezza culturale e collettiva».

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